GLI AZZURRI DELLA CANOA: PRESENTATA A ROMA LA SQUADRA DI TOKYO 2020

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TOKYO 2020

Martedì 22 giugno sulla terrazza del CONI, a Roma, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della squadra italiana di canoa e kayak che parteciperà ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. 

Presenti alla cerimonia il Presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak, Luciano Buonfiglio, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente del CIP Luca Pancalli e il Segretario Generale del CONI Carlo Mornati, oltre agli atleti e tecnici azzurri che partiranno per il Giappone.

La squadra sarà composta da 11 atleti che formeranno i dodici equipaggi in gara: nella paracanoa Esteban Gabriel Farias, Federico Mancarella, Eleonora De Paolis e Veronica Silvia Biglia; nella canoa slalom Giovanni De Gennaro, Stefanie Horn e Marta Bertoncelli; nella canoa velocità Manfredi Rizza, Samuele Burgo, Luca Beccaro, Francesca Genzo. A Tokyo i primi al cancelletto di partenza saranno gli specialisti dello slalom dal 25 al 30 luglio al Kasai Canoe Slalom Center, la velocità scenderà in acqua dal 2 al 5 agosto, mentre la paracanoa sarà in gara dal 2 al 4 settembre, entrambe al Sea Forest Waterway. 

CANOA VELOCITA’. La nazionale di canoa velocità ha ottenuto quattro carte olimpiche: Manfredi Rizza (Aeronautica Militare) gareggerà nel K1 200 ed è l’unico degli azzurri della velocità ad aver già preso parte ad una Olimpiade, conquistando il 6° posto nella finale di Rio 2016. Esordio invece nel K2 1000 per Samuele Burgo e Luca Beccaro (Fiamme Gialle). La qualificazione in barca doppia consentirà ad uno degli azzurri di gareggiare anche nella disciplina del K1 1000. Francesca Genzo (Fiamme Azzurre), anche lei alla prima esperienza a cinque cerchi, ha ottenuto il pass nel K1 200 lo scorso maggio e a Tokyo gareggerà anche nel K1 500. La squadra azzurra dell’acqua piatta sarà agli ordini del direttore tecnico Oreste Perri.

CANOA SLALOM. Gli slalomisti guidati dal direttore tecnico Daniele Molmenti hanno ottenuto tre pass su quattro disponibili: Giovanni De Gennaro (Carabinieri) arriva all’appuntamento olimpico  con il titolo di vicecampione europeo nel K1 e una medaglia d’argento conquista in coppa del mondo, al suo esordio olimpico a Rio de Janeiro terminò la finale al settimo posto. Al femminile l’Italia dell’acqua mossa sarà rappresentata da Stefanie Horn (Marina Militare), che ha ottenuto il 7° posto in Brasile nel K1 e dall’esordiente Marta Bertoncelli (Carabinieri) che ha conquistato la prima storica qualificazione nel C1 femminile, disciplina che debutterà nel programma olimpico proprio in Giappone.

PARACANOA. Il direttore tecnico Stefano Porcu potrà contare su quattro atleti per quello che sarà il secondo appuntamento nella storia della paracanoa ai Giochi. La disciplina infatti ha fatto il suo esordio nel programma paralimpico da Rio 2016 e da allora l’Italia si è sempre confermata ai vertici della specialità. A capeggiare il gruppo c’è Esteban Farias (Canottieri Leonida Bissolati), già due volte campione del mondo e campione europeo, al debutto olimpico nel KL1 200 metri. Nel KL1 femminile la nostra portacolori sarà Eleonora De Paolis (Circolo Canottieri Aniene) che invece ha già preso parte ai Giochi Paralimpici nel 2016 nel canottaggio. Torna ai Giochi anche Federico Mancarella (Canoa Club Bologna), argento iridato nel 2019, che a Rio terminò al 5° posto la finale del KL2 200, Veronica Biglia (CUS Torino) esordirà invece nella specialità del VL2 200 metri. 

Luciano Buonfiglio, presidente della Federazione Italiana Canoa Kayak: “Affrontiamo finalmente dei Giochi Olimpici e Paralimpici che hanno avuto una marcia di avvicinamento davvero difficile. Il contesto in cui si sono svolte le qualificazioni ha messo a dura prova tutto il mondo sportivo. Per questo siamo ancora più orgogliosi dei nostri atleti. Alcune barche sono rimaste a casa per pochissimi centesimi di secondo ma siamo soddisfatti e fieri della nostra squadra sia in termini numerici che qualitativi. Voglio ringraziare le nostre direzioni tecniche che sono riuscite a fronteggiare difficoltà enormi, supportati da un lavoro eccezionale della segreteria federale. Abbiamo lavorato a stretto contatto con la preparazione olimpica del CONI e del CIP che ci hanno sempre sostenuto dimostrando grande attenzione a tutte le problematiche. Come Federazione abbiamo investito sui nostri atleti, sui nostri club, sui centri federali di preparazione, fronteggiando con professionalità e impegno una situazione senza precedenti. Gli attori principali di questo grande spettacolo che è lo sport sono gli atleti e i tecnici, noi abbiamo cercato di creare le condizioni ideali per arrivare pronti all’appuntamento più importante. Consapevoli di tutte le difficoltà siamo convinti di poter dire la nostra: andiamo a Tokyo per essere protagonisti in tutte e tre le discipline”.  

Oreste Perri, Direttore Tecnico della nazionale italiana di canoa velocità: “Il percorso non è stato facile, abbiamo iniziato nel 2018, le qualificazioni nel 2019 e poi un anno orribile che ci ha portato a disputare le Olimpiadi nel 2021. L’assenza di gare e il lockdown non sono stati una cosa facile da superare. La mancanza delle competizioni si è sentita ed ha condizionato le prestazioni di tutti gli atleti, scombinando i parametri e le certezze su cui avevamo lavorato. Arriviamo a Tokyo con buone prospettive e anche se la squadra non è grande in termini numerici, è grande come livello tecnico. Continueremo ad allenarci fino alla fine con convinzione, ottimismo e coraggio, senza dimenticare che siamo una squadra molto giovane e con margini importantissimi di crescita. Abbiamo le qualità per poter far bene ed essere protagonisti, dobbiamo crederci e lavorare con costanza ed intelligenza”.  

Daniele Molmenti, Direttore Tecnico della nazionale italiana di canoa slalom: “Un anno di ritardo per questi Giochi Olimpici ci ha fatto bene. Siamo riusciti a continuare una curva di crescita positiva che ci porta non solo a Tokyo, convinti di meritarlo, ma anche con obiettivi concreti di finale. I pass nominali sono stati confermati dagli stessi atleti che hanno qualificato la barca nel lontano 2019, e in queste due stagioni hanno non solo hanno mantenuto la leadership in Italia, ma anche risposto egregiamente agli appuntamenti internazionali che hanno affrontato finora. L’avvicinamento per Tokyo è una strada costruita ad hoc personalizzando gli allenamenti in acqua e a secco, le diete e i tempi di giornata in base alle caratteristiche e alle necessità del singolo atleta. Nonostante la difficile situazione detta dal covid abbiamo ritrovato serenità e consapevolezza, gli atleti stanno bene e sanno cosa devono fare. Ora il lavoro principale sarà capire ogni onda del canale artificiale di Tokyo e mantenere uno stato di forma che al momento per tutti i nostri atleti è davvero splendido”.

Stefano Porcu, Direttore Tecnico della nazionale italiana di paracanoa: “E’ stato un percorso lunghissimo e difficile perché per un paratleta un anno in più fa davvero la differenza. La pandemia ha messo in dubbio tante certezze negli atleti ma i nostri arrivano tutti e quattro pronti, ben preparati e concentrati per questo appuntamento. Siamo soddisfatti anche in termini numerici con la qualificazione di quattro imbarcazioni, una in più rispetto a Rio. Mi aspetto performance di altissimo livello per salire sul podio, sappiamo che è alla nostra portata perché lo abbiamo sempre dimostrato in campo internazionale. Non siamo secondi a nessuno e andiamo in Giappone per puntare al massimo, vogliamo un risultato che pensiamo di meritare dopo tanti sacrifici”.

UN PO’ DI STORIA 

La canoa fa il suo esordio nell’olimpo a cinque cerchi ai Giochi di Parigi nel 1924 come disciplina dimostrativa per la specialità dello sprint, ovvero con gare in linea sull’acqua piatta. Il 1936 è l’anno della prima Olimpiade ufficiale, al quale l’Italia prende parte con un solo atleta. Il programma era composto unicamente da eventi maschili fino al 1948, anno in cui furono introdotte anche le gare femminili di velocità (eccezionalmente per il kayak). Dopo un primo esperimento ai Giochi del 1972, venne introdotta la canoa slalom alle Olimpiadi di Barcellona 1992 e poi confermata per le successive edizioni. L’Italia nel medagliere olimpico occupa l’undicesima posizione, alle spalle della Nuova Zelanda, con 16 medaglie: 6 ori, 6 argenti e 4 bronzi.