Gioco dell'Ocanoa

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Se ti rovesci stai fermo un giro, ma se diventi campione italiano fai un bel balzo in avanti. Sono due delle 63 caselle che compongono il Gioco dell’Ocanoa che il Comitato regionale Veneto regalerà alle squadre che parteciperanno ai Campionati italiani di canoa velocità per società in programma il 10 e 11 agosto sul lago Santa Maria. L’iniziativa nasce dal presidente Bruno Panziera 'perché ho notato", spiega "che soprattutto gli atleti più giovani faticano a trovare momenti di aggregazione e sono spesso in balia di telefonini, iPad e altre "conquiste" tecnologiche. Abbiamo così deciso di tornare all'antica e offrire loro il Gioco dell'Ocanoa, mutuandolo dal tradizionale Gioco dell'oca".

Il percorso è a cinque cerchi per ricordare l'Olimpiade con le medaglie d'oro della canoa e rendere fin d'ora omaggio anche a Cortina d'Ampezzo, a soli 90 chilometri dal lago Santa Maria, che ospiterà i Giochi invernali del 2026.

Il Gioco dell'Ocanoa, composto da caselle con penalità o incentivi che rallentano la "pagaiata" verso il podio o fanno proseguire con più rapidità, è un invito a stare insieme, a gioire per un successo (avanza o tira un altro o più colpi), ad accettare la sconfitta o l’incidente (fermo un giro), a rispettare le regole (una casella a pochi passi dal traguardo obbliga a tornare alla partenza), a educare alla considerazione dell'avversario in un gioco condizionato un po’ anche dalla buona fortuna come a volte lo sono tutte le competizioni.

Con questa iniziativa il Comitato regionale Veneto si propone di favorire una crescita sana dei ragazzi con il sogno di vederli attorno a un tavolo con i propri genitori, gli allenatori, i compagni di squadra e, perché no?, gli avversari-amici. Concetti che sono mirabilmente espressi nella presentazione del Gioco dell'Ocanoa affidata al professor Vittorino Andreoli, lo psichiatra e scrittore che anche dagli schermi della Rai analizza i fatti di costume, spesso inquietanti, che caratterizzano la nostra società.