"IN CANOA SENZA FRONTIERE": IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE PER MIGRANTI E' A PIENO REGIME

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CANOA E INCLUSIONE

Inclusione, integrazione e opportunità. Tre parole che descrivono al meglio il progetto “In canoa senza Frontiere” realizzato dalla Federazione Italiana Canoa Kayak nel 2021 per promuovere un coinvolgimento attivo delle categorie più fragili, in particolare immigrati e minoranze etniche, attraverso la pratica sportiva. Lo sport, dunque, non solo come mezzo per il raggiungimento del benessere psico-fisico ma come strumento educativo e di contrasto al tema della disuguaglianza sociale.  

Promuovere, quindi, attraverso la pratica sportiva i valori delle pari opportunità, il contrasto ad ogni forma di discriminazione, aumentare l’integrazione delle minoranze etniche e agevolare un vero inserimento degli immigrati nel tessuto sociale. Al tempo stesso informare, formare e coinvolgere la società, la cittadinanza e le giovani generazioni nella lotta all’emarginazione sociale. 

Al progetto, che si concluderà a settembre, hanno aderito cinque società collocate in dverse realtà del nostrre paese: Canoa Club Ferrara, Canoa Club Bologna per l'Emilia Romagna, Circolo Nautico Teocle in Sicilia, Asd Dragolago nel Lazio e il Canoa Kayak Policastro Bussentino in Campania. Ognuna ha sviluppato un proprio progetto di integrazione, calibrato sulle possibilità e le situazioni specifiche. Fondamentale quindi per la riuscita lo stretto rapporto di collaborazione instaurato con le comunità di accoglienza, la case famiglia e i centri di prima accoglienza per migranti. I club hanno così organizzato una serie di lezioni in canoa mettendo a disposizione i propri tecnici. Uno degli ostacoli maggiori è la lingua, molti dei partecipanti infatti non parlano italiano.

Con grande pazienza e dedizione tecnici e le società hanno accolto e cercato di mettere a proprio agio i ragazzi che a loro volta hanno risposto tutti con grande entusiasmo e particepazione. Inoltre al corso di canoa sono state affiancate anche altre attività di tipo ludico- culturale che hanno contribuito a cementare il legame con gli “ospiti” provenienti dai paesi più disparati come Bangladesh, Pakistan, Tunisia, Egitto e Marocco. Momenti di tranquillità e spensieratezza come partite di beach volley, allenamenti in palestra e pranzi tutti isieme, ma anche lezioni di italiano e attività culturali. Tutti elementi di un progetto volto a rinfodere fiducia in persone che hanno affrontato prove durissime nella vita e permettere loro di integrarsi veramente nel territorio in cui vivono.