Sempre più professionisti in Puglia, ecco i nomi dei nuovi istruttori

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Emanuela Carucci, Alessandra Fanelli, Giuseppe D'Alò, Giulio Anedda, Marcello Angarano, Luigi Arachi, Michele Carella, Roberto Galiano, Maurizio Ermanno Giuliani, Giuseppe Marino, Enrico Mastrandrea, Gianluca Pisani, Donato Sasanelli, Mario Tagarelli. E' la nuova formazione di tecnici di base e di istruttori di secondo livello della delegazione regionale della Fick Puglia.

Così nel "Tacco d'Italia" aumentano i professionisti di questo sport che vede sempre più amatori e appassionati. Solitamente i corsi di primo e secondo livello vengono organizzati dalle delegazioni regionali. In Puglia la delegazione è composta da Marcello Zaetta (il presidente), Giovanni Romanazzi, Nicola Mancini e Felice Taldone che domenica 16 maggio hanno concluso le sessioni d'esami con i quattordici corsisti provenienti dalla Lega Navale di Taranto, di Bari, di Molfetta, dalla Marton Canoa Club Bari e dal circolo canottieri Barion Bari. 

Vediamo insieme cosa significa per la Federcanoa essere un tecnico di base e un istruttore di secondo livello.

Tecnico di Base

Questo istruttore di primo livello conosce la storia della canoa, l'evoluzione tecnica di tutte le specialità, i vari aspetti delle attività turistico-ambientali, oltre alle caratteristiche della paracanoa e quelle elementari dei materiali ed elementi costruttivi delle canoe e delle pagaie. Conosce, inoltre, l'organizzazione federale. Il tecnico di base deve saper insegnare le tecniche della canoa (la salita e la discesa, lo spostamento e il controllo, la direzione e l'uso della pagaia).

Istruttore (secondo livello)

Gli istruttori possono decidere in che ambiente lavorare: se in acqua piatta, acqua mossa o dedicarsi alla canoa polo. Possono, quindi, specializzarsi in una di queste aree. Devono conoscere cenni di anatomia e fisiologia del corpo umano, con riferimenti alla morfologia e al funzionamento degli apparati (locomotore, cardiocircolatorio, respiratorio, digerente) e del sistema nervoso. Devono conoscere la contrazione muscolare e gli aspetti elementari del metabolismo energetico. Non solo, ma anche le capacità motorie in generale e nelle specialità della canoa con riferimento anche alla disabilità fisica, sensoriale e psicofisica. I principi base dell’allenamento sportivo. Importanti sono i cenni sulle modalità di relazione e di intervento al fine di diminuire le situazioni di svantaggio in caso di disabilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un buon istruttore conosce le tappe dello sviluppo psicomotorio di un ragazzo (aspetti somatici, funzionali, cognitivi, emotivi). I legami tra gli aspetti della canoa riferiti alla prestazione e alle caratteristiche delle tappe evolutive del ragazzo. I bisogni e le motivazioni in età evolutiva (gioco, appartenenza, identità).

Non rimane che augurare ai nuovi tecnici di base e istruttori buon lavoro!