SLALOM, PARLA ROBERTO COLAZINGARI: "SONO TORNATO DA LONDRA PRONTO E DETERMINATO"

robertocolazingarilondraQualche giorno di riposo e allenamenti a Subiaco per Roberto Colazingari, ciunista azzurro appena rientrato dal raduno di Londra e unico rappresentante italiano che al momento può dirsi certo di prendere parte ai mondiali di Bratislava nella specialità C1. Assieme a lui, solo due tra i tre azzurri che nel fine settimana parteciperanno alla finale di coppa del mondo di Praga con Stefano Cipressi, Marco Babuin e Stanislav Gejdos in lotta per i due posti ancora a disposizione.

“Dopo questa prima parte di stagione così intensa abbiamo deciso di prendere un po’d’ossigeno e ricaricare le pile in vista del mondiale di Bratislava. Chiaramente non abbasserò il ritmo ma mentalmente cercherò di staccare per arrivare carico a settembre. In passato ho commesso l’errore di non ricaricare mai; ora l’ho capito e quindi approfitto di qualche giorno a casa per concedermi il piacere di stare con gli amici, passeggiare, andare in bici. Tornare a Subiaco per qualche giorno mi fa bene.”

Sempre con la valigia in mano, Roberto Colazingari, appena diciottenne, studia per diventare geometra; instancabile e pieno d’entusiasmo, la sua è una storia sportiva iniziata quasi per gioco nel 1999:

“Ero a Subiaco e ogni giorno passavo di fronte all’Aniene per andare a scuola; nel fiume c’erano i canoisti e io inizialmente accompagnavo mio fratello. Poi un giorno ho deciso di provare a salire in canoa anch’io. Ricordo che il primo giorno ero praticamente sempre sott’acqua; non mi divertivo e questo non perché non mi piacesse ma prevalentemente perché non ero capace. Smisi allora due anni, iniziai ad andare a cavallo e a fare un mare di sport, dopodiché ricominciai. In quel momento ricordo quanto fu importante il gruppo di amici che ruotava attorno al club e che ancora oggi è vivo e presente. Un altro passo importante fu quello che mi convinse a fare Tommaso Zaccaria, tecnico azzurro e già allora mio allenatore, che mi convinse a provare la canadese. Avevo 13 anni e per me allora si trattava di un gioco nuovo; non pensavo sarebbe potuta diventare la mia specialità ma quando mi misi in ginocchio e iniziai a pagaiare capii subito che era quello ciò che volevo. Da lì in questi anni sono cresciuto, ho avuto la possibilità di affrontare canali impegnativi e adesso eccomi qui, pronto a lottare. Credo che con l’atteggiamento giusto, con l’impegno e la determinazione si possano raggiungere risultati importanti.”

 


Fresco vincitore del campionato europeo di Banja Luka, Roberto Colazingari è consapevole comunque che a livello senior le cose saranno comunque più difficili: “A Banja Luka tutti mi dicevano di fare attenzione al russo mentre io ero piuttosto tranquillo mentalmente sono così, riesco ad essere calmo e a non farmi prendere dall’ambiente esterno. E’un atteggiamento che tengo in tutto ciò che faccio; dentro di me continuo a ripetermi “Libero come una farfalla” e vedo che le gare che mi riescono meglio sono quelle in cui la mia testa è libera da pensieri. A livello di gare senior però, lo ammetto, questa tranquillità è più difficile da trovare. Ma sto lavorando anche su questo e vedo che ogni giorno che passa faccio sempre passi in avanti che spero si possano concretizzare già a Bratislava.”

colazingarizaccariaSe c’è una caratteristica che spicca nel guardare Roberto Colazingari in azione è la sua determinazione condita da un sorriso che non manca mai. Un modo di andare in canoa che è anche uno stile di vita; pulito, sorridente e semplice: “Sono contento di quello che faccio e cerco di trasmettere questa mia emozione anche quando sono in canoa, una vera e propria passione. Ho la fortuna di avere accanto a me delle persone straordinarie. La mia famiglia, i miei amici di Subiaco, il Club, la Federazione e in particolare Tommaso Zaccaria (con Roberto Colazingari in foto, durante il raduno londinese). Con lui c’è un rapporto particolare, mi ha fatto salire in C1 e mi segue tuttora. Quando ho vinto all’europeo ci siamo guardati subito ed è stata una gioia per tutta la squadra. Per me fare squadra, fare gruppo, è un qualcosa di importante; se c’è armonia le cose riescono meglio, è inevitabile. E anche durante questo raduno di Londra ho respirato un’aria molto positiva. Mi sono integrato bene con i senior anche grazie a Clara e Giovanni (Giai Pron e De Gennaro), praticamente miei coetanei con i quali ci conosciamo da tempo e che ho avuto piacere di avere accanto durante questi giorni londinesi. E’proprio grazie al buon clima che spesso riesco ad andare anche oltre la stanchezza. La fatica e gli allenamenti non mi fermano e molto spesso mi motivano ulteriormente. Spero, per concludere, che l’impegno messo in acqua in questi anni possa trovare conferme al mondiale di Bratislava; io ce la metterò tutta”.

Grazie Roberto, e buoni allenamenti!