PARACANOA: RICCARDO MARCHESINI A ‘LA VITA IN DIRETTA’

Riccardo_Marchesini'Mi chiamo Riccardo Marchesini ho 47 anni sono senza una gamba,da quasi 28 anni sono canoista e istruttore, da poco ho conseguito il brevetto per insegnare la canoa ai diversamente abili, gareggio da sempre sui fiumi con i normodotati, sono sette volte campione regionale e sono arrivato secondo a due campionati Italiani a squadre sempre con i normodotati,con i disabili ho vinto due titoli italiani in K2 sono  medaglia di bronzo in K1, a giugno sono arrivato primo nella  categoria Va'a in coppa del mondo a Vichy in Francia e ad agosto 2010 sono arrivato quarto ai campionati del mondo di Poznan in Polonia nella categoria Va’a (la canoa polinesiana)’’.

E’ questa l’estrema sintesi della storia di vita e di sport che Riccardo Marchesini, uno degli atleti del gruppo azzurro della paracanoa, porterà questo pomeriggio alla ribalta della ‘Vita in diretta’, la trasmissione di Rai 1 condotta da Mara Venier.

 

‘’Sono stati loro a cercarmi – spiega Marchesini – dopo avere letto la mia storia sul sito ‘Veri Eroi’  nato il 26/04/2010 per raccontare di persone che compiono qualcosa di ‘importante’ nello sport e nel sociale’’.

‘’Sono un uomo – racconta tra l’altro di sé Marchesini su quel sito - perchè GRAZIE alla perdita della mia gamba oggi mi emoziono,mi emoziono davanti ad un cane abbandonato,mi emoziono davanti a chi soffre,mi emoziono per i sentimenti veri, sì, grazie a Dio l’intervento che mi ha tolto la gamba mi ha reso migliore. Ho percorso in canoa rapide di terzo, quarto grado, mi sono rovesciato, mi sono emozionato. Oggi mi emoziono perchè i miei figli sono sensibili, perchè dentro di loro hanno innato il desiderio di difendere i più deboli, perchè sono ragazzi con dei principi…Ho un sogno, dopo anni di esperienza sui fiumi e il brevetto da istruttore per insegnare la canoa a persone disabili……Prendere in braccio quante più persone possibili vivono la loro vita su una carrozzina ed adagiarle dolcemente su di una canoa, per poter fare vivere loro attimi intensi , per fare capire loro che ciò che mi è accaduto era per uno scopo….Mai arrendersi, mai, non avrei mai pensato di arrivare ai primi posti di un campionato del mondo a 47 anni, ma quando penso a come è potuto accadere l’unica risposta che trovo è forse non ho mai mollato,nonostante tutto, tutti noi abbiamo dentro questa forza,alcuni la trovano da soli,altri come me hanno bisogno di qualcuno che gli indichi la strada……’’