RELAZIONE DAL MONDIALE DI CANOA VELOCITÀ J/U23 DA AURONZO DI CADORE DI ALDO AJELLO

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Auronzo di Cadore...tutto ha avuto inizio già dalla convocazione: il piacere e l'entusiasmo di partecipare ad un evento così importante si è concretizzato lunedì 4 Luglio. Arrivati in campo gara, procedevo all'accredito ed alla visita delle varie postazioni. In particolare per questa manifestazione mi veniva assegnato il ruolo di starter. Da subito una sensazione di grande responsabilità, tensione ma allo stesso tempo di grande soddisfazione .

Da martedì mattina si è entrati nel vivo della manifestazione con il team leaders meeting. Il clima gioviale improvvisamente diventava molto serio ed attento: tutti erano interessati ed esigenti nel carpire i minimi dettagli, specie per le gare dei 5000m.

Terminato il meeting, mi recavo presso la torre di arrivo dove incontravo Bill, il mio coordinatore, e Ismael. Insieme andavamo a visionare le varie postazioni di partenza.

Un elemento che non conoscevo era il timer di sincronizzazione, strumento fondamentale per la risoluzione di tante problematiche. In particolare anche durante la manifestazione ci sono stati diversi problemi tecnici tutti prontamente risolti: microfono ko, qualche problema di pressione e quindi di velocità nell'abbassamento dei blocchi di partenza ai 1000 mt, ma il piu' importante è stato il mancato invio del segnale di partenza ai cronometristi. Ed ecco che, grazie a questo piccolo timer, siamo riusciti ad allineare i tempi. Arrivato il mio turno di partenze, iniziavo con la procedura di avviso e chiamata della gara. Dichiarato “un minuto” alla partenza, alzavo i blocchi e invitavo gli atleti a prendere postazione: tutto pronto davo il mio primo “go”. Tutto bene, felice , tanta emozione, ma ecco che arriva la prima comunicazione radio: mi invitavano a rispettare tassativamente l'orario di partenza. Effettivamente dal timer verificavo di aver anticipato circa 20 secondi. Da quel momento ho ben realizzato quanto sia Stefano che Sante, tutor nella formazione, avevano piu' volte sottolineato ovvero un morboso attaccamento ai dettagli e la necessità di rispettare in maniera scrupolosa tempi e regole.

Qualche problema, a mio avviso, è nato nella partenza dei 5000mt: la mancanza di un pontile di adeguata lunghezza, l'assenza di ausiliari per tenere ferme le imbarcazioni, hanno causato delle partenze non perfettamente allineate, sicuramente poco apprezzate da atleti e pubblico. Nei giorni successivi procedevo molto piu' tranquillamente, anche perchè, a termine di ogni giornata, con gli altri ITOs si conversava non solo della manifestazione, ma in generale si scambiavano esperienze di vita quotidiana, veramente diverse visto la provenienza mondiale dei partecipanti . Ritengo sia stata una fortuna aver affrontato la mia prima gara da ITOs in un campo nazionale e con la presenza dei colleghi italiani che sono stati a supporto dell'organizzazione per l'intera manifestazione.

Nonostante la pressione di una manifestazione così importante, porto a casa la soddisfazione di essere stato parte attiva di un organizzazione di altissimo livello e fiducioso che il mio operato sia stato adeguato ai livelli di professionalità richiesti.

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