RELAZIONE DI EMANUELE SIAGURA DALL'EUROPEO DI CANOA POLO DI BRANDEBURGO

Scrivo oggi questa mia relazione per raccontare le emozioni vissute in occasione del mio primo “esteso” impegno internazionale arbitrando all'Europeo di Canoa Polo a Brandeburgo. Era il mio debutto assoluto in una manifestazione di tale importanza e lunghezza, per questo volevo arrivare preparato e cercare di imparare il più possibile da questa esperienza.

Avendo già alle spalle una grande esperienza nell'arbitrare partite di altri sport (calcio e basket) anche di alto livello nel campionato italiano ed essendo arbitro internazionale già da 4 anni nell’ambito della canoa polo, sono arrivato a Brandeburgo senza particolare ansia, conoscendo sia l'ambiente che i colleghi già da qualche anno, tra di loro erano oltretutto presenti due colleghi italiani di grande esperienza: Maurizio Pelli e Giulio Abbate. In questa occasione, però, sono cambiate alcune dinamiche data l’importanza della manifestazione, tutto è stato preparato con maggiore attenzione e senza fretta. Nei primi giorni senza gare, si è proceduto agli accreditamenti dei giocatori ed alla verifica dei materiali e delle attrezzature di gara, nonché, dal punto di vista strettamente tecnico, alla puntualizzazione di alcuni aspetti del regolamento e sulla specifica delle linee guida da seguire.

Nei giorni successivi sono stato designato sia come primo che come secondo arbitro per alcune partite degli under 21, qualche femminile e due senior maschile di “seconda fascia”. Pur non trattandosi di match di alto livello, ho cercato di dare il massimo e di imparare dagli esempi dei miei colleghi più esperti. Sono state occasioni importanti per prendere dimestichezza con la gestione del campo e delle situazioni di gioco.

Purtroppo non sono stato selezionato per arbitrare nelle fasi finali del torneo, ma essere stato presente per tutta la durata dell'Europeo è stato comunque fondamentale. Ho avuto modo di osservare da vicino lo svolgimento delle partite più importanti, di alto contenuto tecnico e fisico, e di confrontarmi con arbitri di caratura internazionale.

Seppure questa sia stata solo la mia prima esperienza in un torneo così importante, torno a casa con la convinzione di aver appreso molto e di essere cresciuto anche grazie al confronto con realtà arbitrali diverse dalla nostra. Il prossimo obiettivo sarà continuare ad allenarmi e a mettermi in gioco nelle manifestazioni nazionali, per cercare un giorno di meritare anch'io designazioni di rilievo a livello internazionale.