Sono on-line i numeri 112 e 113 di “Nuova Canoa Ricerca”, approfondimento tecnico-scientifico periodico del Centro Studi FICK in formato digitale, sfogliabile e scaricabile nell’apposita area dedicata del sito federale.
La rivista nata nel 1986 come "Canoa Ricerca", ripartita nel 2005, dopo uno stop di 5 anni, come "Nuova Canoa Ricerca" è coordinata dal prof. Marco Guazzini. Entrando nel dettaglio, in questa edizione bi-numero, riferita ai due quadrimestri gennaio-aprile e maggio-agosto 2024 vengono trattati approfonditamente tre temi di cruciale interesse nell’analisi e nella programmazione dell’allenamento.
“Il sistema di acquisizione e-kayak per l’analisi della prestazione dei paddler” di Cristian Romagnoli, Nunzio Lanotte, Paolo Boatto, Luca Ghelardini, Vincenzo Bonaiuto e Giuseppe Annino: l’articolo indaga la complessa comprensione delle forze che influenzano la propulsione di imbarcazioni singole o di equipaggi. Le sole misurazioni cinematiche ottenute tramite sensori inerziali o analisi video bidimensionale (2D) si rivelano spesso insufficienti per consentire agli allenatori di identificare le strategie ottimali per migliorare le prestazioni di un kayakista. Pertanto, l’acquisizione sincrona di tutti i parametri coinvolti nella performance del paddler, sia dinamici (forze applicate alla pagaia e al puntapiedi) sia cinematici (frequenza di pagaiata, velocit., accelerazione, rollio, imbardata e beccheggio dell’imbarcazione), potrebbe fornire indicazioni preziose per sviluppare strategie pi. efficaci e per comprendere con maggiore precisione il movimento del canoista e il suo impatto sul comportamento del kayak. Negli ultimi anni sono stati proposti diversi sistemi di misurazione di crescente complessità. Tra questi, uno dei più studiati nella letteratura scientifica . il sistema e-Kayak, una piattaforma digitale multicanale (DAQ) specificamente progettata per il kayak d’acqua piatta. Questo lavoro descrive in dettaglio il sistema e-Kayak e analizza le sue potenzialità. attraverso i risultati di misurazioni specifiche sia sul K1 che sul K2.
“Ansia di tratto competitiva nella prestazione sportiva: una revisione della letteratura” di Matteo Portici: l’articolo è una sintesi della tesi di Laurea dell’autore in Scienze e Tecniche di Psicologia Clinica e della Salute, Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24), Università degli Studi di Firenze, discussa il 12/07/24 a Firenze (Relatore Prof.ssa Amanda Nerini). Lo scopo del presente elaborato . stato quello di analizzare i principali fattori personali e psicologici (personalità e genere) e ambientali (fattori di stress organizzativi, in particolar modo la cultura e lo stile di coaching) che potessero influenzare il costrutto della Competitive Trait Anxiety, detta anche ansia di tratto competitiva nel contesto sportivo, e come questa potesse associarsi al burnout sportivo e alla performance. Dall’analisi della letteratura . emerso come tale costrutto sia maggiormente associato ai tratti di personalità quali il Nevroticismo e la Coscienziosità, al genere femminile, agli sport individuali e di collisione, alle culture collettiviste, e a fattori di stress caratteristici dei contesti sportivi, come anche ai comportamenti controllanti e autoritari dei coach nel poter predire il burnout sportivo e basse prestazioni degli atleti. Gli articoli presentati sono stati recuperati attraverso una ricerca digitalizzata tramite le banche dati One Search del sistema bibliotecario di Unifi, Scopus, e Google Scholar.
“Importanza delle tecniche di allenamento di kayak sprint sulla preparazione alle fare di kayak slalom”, a cura di Marco Guazzini e Omar Raiba (Centro Studi FICK): l’articolo rappresenta una traduzione sintetica dell’articolo: “The impact of sprint kayak training techniques on preparation for slalom kayak competition”, Claudiu Babos Molinari. Bulletin of the Transilvania University of Braşov Series IX. Sciences of Human Kinetics. Vol.17(66), N.1-2024. Lo scopo dello studio era di indagare l’impatto delle tecniche di allenamento del kayak sprint sulla preparazione alle gare di kayak slalom. Il metodo prevedeva un gruppo sperimentale e un gruppo di controllo, sottoposti a diversi regimi di allenamento per sei mesi. I risultati hanno mostrato miglioramenti significativi nelle tecniche di agilit., forza e slalom nel gruppo sperimentale. La conclusione evidenzia che utilizzare le tecniche di kayak sprint nell’allenamento di slalom pu. migliorare significativamente le prestazioni degli atleti. Questi risultati forniscono una guida preziosa per ottimizzare l’allenamento nel kayak da slalom.
Aperta a tutti i contributi di rilevanza scientifica e legati alla cultura dello sport, la pubblicazione continua ad essere un utile strumento di confronto e dialogo attraverso la messa in rete di molteplici esperienze, iniziative e attività riguardanti i diversi aspetti dell’attività agonistica in ambito canoistico.