
Primo appuntamento dell'anno sarà per te il raduno in Australia. Facciamo però un passo indietro e andiamo al mondiale di Bratislava in cui tu sei riuscita a conquistare per l'Italia il pass olimpico. Cosa ricordi di quel giorno?
"La paura e la sensazione di un déjà vù ancora presente,la ricerca,nell’intervallo tra la 1^ e la2^ manche, di sicurezza con qualche sms e dopo il tempo della 2^ la gioia di telefonate liberatorie e rassicuranti anche e soprattutto dalla mia “squadra”."
Il 2011 per te è stato un anno importante. Risultato di Bratislava, laurea, sei diventata a tutti gli effetti guida naturalistica. Un anno di esami importanti, tutti superati. Che voto ti daresti guardando agli ultimi 12 mesi?
"Sinceramente un 8 alla faccia della falsa modestia."
Facciamo un gioco: scegli dal 2011 una cosa da portare con te e una da buttare in questo nuovo anno...?
"Butto senz’altro la pagaia rotta durante la manche del campionato italiano ad Ivrea e mi tengo stretta sia la mia sensazione che l’espressione entusiasta di Vojtech che sbracciava alla vista del tabellone all’arrivo di Bratislava."
Da Bratislava è iniziata la tua caccia all'Olimpiade di Londra 2012. Come hai trascorso il periodo che dal mondiale ti ha portato alle porte del raduno in Australia?
"Preso coscienza del passo in avanti per Londra con la conquista del posto barca ho ripreso a studiare, dovrei dare la tesi per la laurea specialistica quest’anno, ed andare in canoa (anche se in pratica non abbiamo mai smesso). Dal 16 al 28 ottobre siamo stati a Lee Valley e poi dal 12 al 16 dicembre raduno a Valstagna condiviso con l’Università per un corso a cui era richiesta la presenza, cercando di affinare sia la parte tecnica che mentale cercando consapevolezza e concentrazione."
Ora l'Australia, raduno al quale parteciperai assieme a Clara Giai Pron, tua compagna di nazionale ma al tempo stesso tua diretta avversaria per conquistare l'unico posto barca per il K1 donne a Londra. Come vivi questa "sfida" interna?
"Credo che lavorare bene paghi e ti dia sicurezza e tranquillità, le cose che ti cadono dall’alto sicuramente non hanno il valore di quelle conquistate sul campo. Il confronto, se serio, non può che portare alla crescita e francamente anche se non ci credo mi sento in credito con il destino."