RELAZIONE COPPA DEL MONDO DI CRACOVIA 2022 A CURA DI ENRICA BERLINGIERI

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UFFICIALI DI GARA

DALLA VOSTRA INVIATA A CRACOVIA 

Dopo il rammarico per non aver potuto partecipare agli Europei di Slalom a Liptovsky Mikulas per positività al Covid-19, eccomi finalmente in partenza per la 2° prova di CdM a Cracovia dal 16 al 19 giugno. Il volo dall’Italia è in ritardo perché il 15 giugno la chiusura dello spazio aereo svizzero nel pomeriggio aveva creato ritardi nell’arrivo  degli aerei. Ho avuto la fortuna che l’unico aereo nella notte a Francoforte  aveva aspettato i passeggeri dall’Italia era quello diretto proprio a Cracovia. Le hostess mi avevano invece detto che avrei dovuto passare la notte a Francoforte. 

Sull’aereo incontro Jean Michel Prono di ICF e subito entro nella idea che per qualche giorno dovrò pensare e parlare solo in inglese.  

Giovedì 16 giugno la riunione degli Ito’s è alle 14. Chief official è Sue Natoli mentre Chief Judge è Elke Klieverik (Ned) alla sua prima esperienza nel ruolo. Ci conosciamo già.  Il gruppo degli Ito’s è cambiato rispetto alla lista arrivata a gennaio. I motivi principali sono naturalmente quelli che riempiono oggi le cronache internazionali, la possibile positività al COVID-19 e la situazione critica al confine polacco/ucraino. 

Mancano  2 colleghi americani , un collega cinese, l’inglese Michelle e il belga Renaat. Sono sostituiti da Ian (SVK) che incontro molto volentieri dopo qualche anno di assenza, da Jernej (Slo) e da Kazimierz  e Elzbieta, polacchi. Del gruppo conosco già Rosanda, Fernando e Valerie (Esp), Carole (Fra), Leesa, Sara e Colin (GB), Michiel (Ned), Kaspar (Lat), Birgit e Frank (Ger). Non avevo mai incontrato, invece, Jill (Aus) e il rumeno Inonut. Si dimostrano subito molto simpatici e di buona compagnia. 

Con gli arbitri polacchi è un po’ più difficile fare grandi discorsi perché il polacco è un idioma sicuramente non facile da leggere, da scrivere ma anche da parlare e pochi di loro sanno l’inglese. Con un po’ di iniziativa e tramite altri colleghi riusciamo a capirci anche con loro…. 

La lista delle postazioni assegnate per le qualifiche di venerdì (tutte le categorie) mi vedrà al 2° settore con le porte dalla 2 alla 8 (PJ per la 4 e 5): venerdì mattina il Ch Judge mi chiede di poter aggiungere anche la porta 1. Lo prendo come un segno di fiducia di Elke nei miei confronti. 

Al campo gara giovedì pomeriggio c’è un gran sole ma anche molta umidità. Verso le 17, proprio prima di iniziare le rehearsal con la full lenght demo, un temporale improvviso fa scendere la temperatura di circa 10° in 10 minuti e costringe tutti a ripararsi nel Voda Center e a ritardare e poi ridurre il programma di approvazione e fine tuning  del percorso delle qualifiche. Si inizia alle 18 e alle 20.40 si rientra in albergo. 

Venerdì 17 la temperatura del mattino è freschetta e mi tengo bene chiusa la giacca. La giornata sarà molto impegnativa perché prevede le qualifiche di tutte le categoria (K1W, K1M, C1W  C1M),  la costruzione e, in serata, l’approvazione del percorso per le SF/F. La giornata inizia con la riunione alle 7,45 per  finire con l’ultima prova del percorso alle 20.15 e la riunione di debrief.  

Nel corso della 1° manche del K1 M, improvvisamente,  sale il livello del canale  e le porte in un attimo sono in acqua. Sulla banchina non ci riusciamo  a spiegare il motivo ma segnaliamo la cosa al Ch Judge tramite gli scribers (i giudici polacchi addetti alla trasmissione delle penalità del solo Primary Judge via interfono al centro classifiche. La gara è momentaneamente e sospesa e siamo avvisati che dopo l’ultimo atleta previsto dall’ordine di partenza (pettorale 1) ripartiranno quelli con il pettorale 11, 10 e 9 perché dalla sala OVR (video) hanno verificato che le condizioni del percorso solo per questi atleti sono state falsate. Nella riunione della sera scopriremo che a causa di un black-out elettrico nella zona la centralina delle pompe di regolazione dell’acqua è andata in tilt. Stessa cosa è successa per i monitor nella OVR room mentre il gruppo di continuità ha consentito di mantenere e preservare tutta la parte HW e SW.  In albergo arriviamo stanchi e accaldati alle 21.  

Anche le previsioni per i giorni successivi sono di sole e temperature elevate, Elke e il suo premuroso assistant Colin Woodgate ci raccomandano di portare sempre con noi tutto quello che ci serve per stare bene tante ore sul campo gara. In primis acqua, berretto e crema solare.  

Il campo per le Sf e le finali di sabato mattina viene montato la sera del venerdì e ci viene fornito l’elenco delle nuove postazioni.  Sono assegnata al 1° settore (porte dalla 1 alla 7, PJ alla 1,2 e 3). Tutto procede bene anche se i nostri azzurri del K non ottengono prestazioni brillanti.  

Nel primo pomeriggio di sabato è convocata la riunione formativa sull’Extreme kayak (non più extreme slalom!!!) e ci prepariamo per i  time trials che qualifica i 32 atleti per ciascuna specialità K1W e K1M e definisce le griglia di partenza delle qualifiche della domenica. 

Di fatto, quello per il time trials è un percorso che l’atleta affronta da solo, impegnando le porte (definite come lo spazio fra grosse cilindri gonfiabili e il bordo del fiume) senza  particolare difficoltà o rischio di “saltare la porta” o fare penalità. In questa prova  le 2 porte in  risalita sono sequenziali e devono essere fatte a  “8” potendo scegliere di iniziare, indifferentemente,  da quella sulla destra orografica del fiume o da quella di sinistra. La maggior parte degli atleti sceglie di affrontare la sequenza destra/sinistra ma dal video dove sono assegnata, sembrerebbe più veloce la combinazione sinistra/destra. Nei trials il cronometro è molto importante perché da questa classifica dipende la possibilità degli atleti di scegliere per primi la postazione di partenza delle qualifiche in cui partiranno in 4 da una piattaforma aerea (circa 2 metri di salto) . 

Colin Woodgate ed Elke hanno tenuto una bella riunione, con tante slides per poter aggiornare ognuno di noi sulle regole e far capire come le stesse, in continua evoluzione, vadano interpretate. Delle regole ICF quello che riguarda l’extreme kayak è l’art. 16 delle Csl rules (extreme kayak). Le regole dovranno essere formulate definitivamente entro il 2023 perché dopo tale data, non potranno più cambiare in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 in cui questa specialità sarà presente per la prima volta. 

Nel frattempo che noi ci formiamo, lo staff della forza lavoro smonta il campo da slalom e monta quello per l’extreme. Alle 16 si comincia con i trials. 

Alle 18 si cena al ristorante del Voda Center e alle 19,30 ci trasferiamo in albergo. La giornata non è stata eccessivamente lunga e Birgit invita il gruppo nella hall dell’albergo per uno Strawberry party. Tornando dal campo di gara a piedi, infatti, ha trovato un contadino e ha comprato una cassetta di fragole dolcissime. Al giro tutti apprezzano questa serata rinfrescata da frutta di stagione a km 0. Per una sera il gruppo lascia da parte birra e chips! 

Domenica mattina ci sono le sf/f del C1W e C1M. Buone le prestazioni dei nostri atleti Raffaello Ivaldi ed Elena Borghi che raggiungono le rispettive finali e si piazzano ai piedi del podio.  

Per il pomeriggio si smonta il campo dello slalom e si monta nuovamente quello dell’extreme. Sarò video Judge insieme a Jernej, Leesa e Mark, una esperienza nuova. Dai trials passano normalmente 32 atleti che vengono abbinati nella griglia di partenza (anche questa definita secondo la classifica dei trials). A partire dagli ottavi, ogni prova elimina gli ultimi 2 fino ad arrivare alla finale. 

I 4 atleti partono dalla rampa avendo scelto in quale posizione sistemarsi, i più veloci per primi.  In questo caso ad ogni video judge viene assegnato un atleta da seguire per tutto il percorso e valutare, insieme ai giudici sul campo, le penalità. 

Le penalità (FLT) sono la falsa partenza, il mancato passaggio di testa e spalle nella porta, il passaggio in direzione sbagliata, l’eskimo fuori dalla roll zone oppure l’eskimo non fatto sotto la specifica linea o, ancora,  nell’eskimo non è stato fatto il giro completo di 360°). Poiché l’extreme Kayak provoca spesso il contatto fra gli atleti, così come ’abbordaggio di un avversario con pericolo per la sua sicurezza ed incolumità (ad es barca contro il corpo) può essere giudicato come RAL (Ranked as last) e l’atleta che ha compiuto questo gesto pericoloso, anche se arrivato 1°, viene classificato ultimo ed escluso, quindi, dalla progressione alla fase successiva. Dei 4 atleti solo i primi 2 all’arrivo passano alla fase successiva, tenuto conto, naturalmente, delle eventuali penalità ricevute sul percorso. 

Le giornate polacche sono state molto impegnative, come orari di impegno, condizioni meteo e qualità del lavoro. Poche le pause per recuperare ma per fortuna, al giro, un collega a disposizione per un breve cambio. 

E l’ultima sera, in previsione della sveglia alle 4 del mattino per andare all’aeroporto un gruppetto di sopravvissuti ha fatto un giro nel centro città, giusto per dire ho visto qualcosa...Cracovia si mostra una città moderna, vivace e pulitissima.

Il tema del montare e smontare nelle diverse giornate più volte il campo di gara slalom /extreme da una parte allunga gli orari ma dall’altra, necessariamente, riesce anche a creare qualche momento di pausa forzata utile per fare una pausa allontanandosi dal campo gara e cambiare un pochino prospettiva. 

Dopo la delusione per l’assenza forzata agli Europei di maggio, sono stata molto contenta di essermi “allenata” un po’ a livello di CdM in previsione del prossimo impegno a Ivrea dal 5 al 10 luglio per i Mondiali J & U23. 

Spero di essere riuscita a farvi partecipi della mia bellissima trasferta polacca di cui ringrazio FICK e DAC; e ringrazio per l’attenzione tutti quelli che hanno letto queste mie righe.

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Enrica