RELAZIONE DI RAFFAELLA TURCO DALLA COPPA DEL MONDO DI SZEGED

La prima partecipazione come ITOs ad una gara fuori Italia è stata la Coppa del Mondo di Szeged (Ungheria). Quanta emozione e quanta apprensione, ero l’unico ufficiale italiano designato e non conoscevo nessuno.

Sono arrivata il martedì, attraverso un volo e 2 ore di bus con la nazionale tedesca. L’atmosfera è stata da subito molto frizzante ed amichevole a partire dalle ragazze che mi hanno accolto all’aeroporto agli atleti tedeschi. Il comitato organizzatore dell’evento è stato sempre molto disponibile e solerte nell’esaudire le richieste avanzate da tutte le parti presenti alle gare.

Una volta arrivata all’albergo assegnatomi ho atteso la cena che ha radunato gli altri ufficiali arrivati in giornata: alcuni visti a Poznan lo scorso anno ma molti altri mai conosciuti, che però si sono dimostrati, da subito, molto amichevoli.

Le giornate successive si svolte con un susseguirsi di mattine con meeting tra Competition Committee, composto da 3 figure che gestiscono in toto la gara, e tra i vari gruppi composti da ufficiali che ricoprivano lo stesso ruolo con a capo un Coordinatore che ha direzionato l’attività. La sera finite le gare ci si riuniva tutti per un meeting finale per affrontare eventuali criticità della giornata e, dopo, la conviviale cena degli ITOs importante momento di conoscenza.

Io sono stata assegnata al gruppo degli arbitri di percorso con altri 5 ufficiali. La successione gare è molto lenta nel senso che i minuti tra le batterie, semifinali e finali sono molto lunghi, non come nelle gare nazionali quindi l’atmosfera è molto più rilassata ma comunque necessita di attenzione e rispetto dei turni affidati

Oltre alle gare sui 1000, 500 e 200 mt. si sono disputate, l’ultimo giorno, anche le gare sui 5000 mt con 5 trasbordi che si sono svolte senza particolari problemi soprattutto nelle curve, ma molti atleti si sono fermati durante i trasbordi a causa della rottura dei timoni.

Devo ammettere di essere stata fortunata per aver lavorato in coppia con una collega francese, con molta esperienza, che mi ha fatto da guida per l’organizzazione in generale. Un’altra cosa che ho trovato spiritosa è che le camere sono sempre condivise fra arbitri e ancora una volta sono stata fortunata perché l’ho condivisa con un arbitro tedesco anch’essa molto amichevole e disponibile.

Ringraziare la DAC e la FICK per la fiducia accordatami presentandomi in questo nuovo mondo e spero di essere sempre all’altezza del compito che via via nelle varie trasferte mi verrà affidato.

Saluti

Raffaella

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