“Atleta”, non si declina. E’ lo stesso per donne e uomini. La canoa, in particolare, come si può notare dall’articolo “la”, è donna per definizione. E proprio dalla donna prende le caratteristiche migliori: coraggio, tenacia e caparbietà. L’8 Marzo, giornata internazionale della donna, vogliamo dedicarvi un pezzo sul cosa vuol dire essere “donne con la pagaia”.
In canoa le donne sono arrivate nel Giugno 1947 quando a Stoccolma, durante la 41° sessione dell’ International Olympic Committee, fu deciso di istituire una competizione femminile (K1 500mt) a partire dalle XIV Olimpiadi di Londra, nel 1948.
Oggi le troviamo sui bordi dei pontili con giacche d’acqua, scaldamani, caschetti e maglie termiche, le troviamo ad inseguire i sogni a colpi decisi e scanditi dal suono della pagaia che taglia l’acqua. Perché il coraggio di essere tenaci è più forte della paura.
La canoa spesso viene identificata come uno sport fatto di forza e sudore, uno sport troppo duro per essere femminile. Invece no, essere donne ed essere canoiste non è facile, ma è bellissimo. Le donne canoiste sanno cosa vuol dire “mantenere l’equilibrio”, riescono con la loro sensibilità a sentire il rumore dello scorrere dell’acqua, a schivare con più precisione il paletto o a segnare con freddezza quell’ultimo rigore. Non pensano alla sofferenza dalle mani screpolate per il freddo, alle spalle brucianti, alle unghie appena curate che non resistono agli allenamenti in acqua ma che per ogni gara diventano smaltate tricolore. Loro sono la parte forte del sesso debole: le potrai trovare a piangere in un angolo della palestra per qualche secondo in più sul percorso gara, le potrai trovare ad abbracciarsi dopo aver passato tutta la mattinata in K4 a litigare, le potrai trovare emozionate a cantare l’inno italiano su un podio europeo. Non si arrendono e consapevoli delle difficoltà che lo sport le porta ad affrontare mettono in canoa il doppio di passione ed impegno. C’è quella canoista che affronta le sfide in acqua in canadese e fino a qualche anno fa non poteva farlo; c’è quella che ha pianto quando ha indossato l’oro al collo; quella che invece ha sfiorato quel podio per qualche millesimo di secondo ma non si è data per vinta; quella che è caduta ma si è rimessa la barca in spalla ed ha ricominciato; quella che ha toccato quel paletto che valeva un oro; quella che in canoa ha incontrato l’amore; quella che ha rinunciato alla vacanza con le amiche per preparare il mondiale; quella che è a letto con una spalla bloccata ma non vede l’ora di tornare a pagaiare; quella che ha lasciato il sole della sua isola per inseguire un’ Olimpiade, quella che ogni giorno dietro una scrivania coordina trasferte, raduni ed eventi. Ogni canoista potrebbe riconoscersi in uno di questi esempi e per ognuna c’è una storia da raccontare: tra emozioni e agonismo, scuola e università, lavoro, figli e mariti, lacrime e sorrisi, amicizie e sfide; consapevoli di lottare per la loro uguaglianza ed i loro diritti anche attraverso lo sport.
La ”Carta Europea dei Diritti delle Donne nello Sport” è stata proposta per la prima volta dalla UISP nel 1985 e trasformata nella Risoluzione delle Donne nello Sport nel 1987 dal Parlamento Europeo. Questa Carta rappresenta il primo tentativo per il riconoscimento e la rivendicazione delle pari opportunità di uomini e donne nello sport in ambito europeo.
La Federazione Italiana Canoa Kayak è attenta ai diritti delle donne, alle quote rosa ed alle pari opportunità. Come da sempre sottolinea il Presidente Luciano Buonfiglio, lo staff della segreteria FICK è composto al 70% da donne che ogni giorno contribuiscono con dedizione e passione al funzionamento della grande macchina federale; altrettanto vale per le atlete che hanno avuto un notevole incremento negli ultimi dieci anni, con un aumento del numero di competizioni e di specialità a loro riservate. Le donne con la loro tenacia, forza di volontà e dedizione rappresentano una risorsa ed un grande valore per la FICK, ed in ambito europeo, mondiale ed olimpico sono sempre state considerate un grande punto di forza, a dimostrazione che “vincere è un gioco da ragazze!”.
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ESSERE UNA "DONNA CON LA PAGAIA": 8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
